L'Obiettivo - ARTI SUPERIORI 3.0: KALAFRO SOUND POWER E LA FORZA DELLA MUSICA CONTRO LA `NDRANGHETA
di Vito Surico - «Non si fanno le rivoluzioni con la musica perché la musica è rivoluzione»:
è questa, in una frase, “Resistenza Sonora”, progetto musicale avviato
nel 2010 dai Kalafro Sound Power, band calabrese impegnata nella lotta
alla `ndrangheta.
L`occasione per parlarne è stata la
terza edizione di “Arti Superiori”, organizzata da I Malavoglia in
collaborazione con la Pro Loco “La Murgianella” di Cassano e tenutasi
ieri, sabato 10 agosto, in una piazza Moro `invasa` dall`arte: dipinti,
fotografie, sculture, artisti impegnati nel live painting, writers e
tanto, tanto impegno: dai banchetti di Emergency a quelli del WWF, dal
Commercio Equo e Solidale ai forti messaggi di lotta e resistenza contro
tutte le forme di mafia.
La manifestazione è iniziata proprio
con la conferenza “Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo – Quando
l`impegno civile incontra i testimoni di mafia”: Giuliana Petruzzellis e
Luisa Ricciato de “I Malavoglia” hanno `intervistato` EasyOne, Mad
Simon e Kento dei Kalafro.
Attivi dai primi anni del 2000, i Kalafro Sound Power hanno avviato nel 2010 il progetto “Resistenza Sonora” che «fotografa
la realtà calabrese, quello che succede a Reggio Calabria (dalla bomba
alla procura del gennaio 2010 alle varie intimidazioni mafiosi). Ma la
`ndrangheta non è solo un fenomeno locale» ha detto Mad Simon, come
dimostrano i molti casi di Comuni sciolti per infiltrazioni mafiose in
altre regioni d`Italia. È per questo che serve una «risposta collettiva», ha aggiunto Kento.
“Resistenza Sonora” è anche un cd,
nato dalla collaborazione dei Kalafro con il “Museo della `ndrangeta”,
istituito in un bene confiscato ad un boss calabrese e trasformato in un
«presidio di legalità: viene studiato il fenomeno dal punto di
vista antropologico, ma ci sono anche educatori che lavorano sul
territorio», ha spiegato Mad Simon, sottolineando come la
collaborazione tra le diverse realtà che lottano contro la mafia, la
`ndrangheta o le altre forme di criminalità organizzata sia estremamente
importante perché «il nostro è un obiettivo comune, vogliamo cambiare le cose non uscire sui giornali».
E il primo passo per cambiare le cose è far sì che le persone sviluppino il senso critico, «non lottiamo contro la mafia ma contro la mentalità mafiosa»
ha aggiunto EasyOne. Per questo i Kalafro portano nelle piazze in giro
per l`Italia la loro musica, i loro testi che, già nei titoli (“Da Sud”,
“Uniti si vince”, “Ribelli”, “Non mollare mai”, “Struggle” solo per
citarne alcuni), esprimono la rabbia e la voglia di cambiamento di chi
ama la propria terra e non sopporta di vederla rovinata, distrutta e
diffamata da gente senza scrupoli.
«Ci dicono che siamo eroi ma non è vero, la nostra unica arma è la musica»
ha detto EasyOne spiegando i progetti che, con la musica, i Kalafro
portano avanti in Calabria: oltre alla collaborazione con altre realtà
che lottano contro la `ndrangheta, “Resistenza Sonora” è entrata nelle
scuole con la realizzazione, insieme ai ragazzi, del videoclip di
“Ballata collettiva” e del documentario “Tempo rubato... alla `ndrangheta”.
C`è poi anche un caso di “guerriglia urbana”: i Kalafro, nel 2010,
hanno proiettato sulle mura del Castello Aragonese di Reggio Calabria un
enorme “NO alla `ndrangheta” seguito dalla propria firma. In tutto
questo le istituzioni `latitano`: «personalmente non sono deluso perché non mi aspetto niente dalle istituzioni, non mi interessa la risposta delle istituzioni», ha detto Kento, «ma quella della gente».
Certo, non sono mancati i casi di
intimidazione (il fonico ne è stato vittima ben 7 volte) ma i Kalafro
non si fermano: il progetto continua, la voglia di lottare e di cambiare
anche, per urlare forte nelle piazze che «la mafia, la `ndrangheta sono una montagna di merda».
Ora i Kalafro continuano la loro
battaglia con progetti solisti: Kento, ad esempio, continua a lavorare a
Roma con l`associazione “da Sud”; EasyOne ha in progetto un album che,
ci ha detto, sarà composto da 14 tracce e vedrà la collaborazione di
artisti quali Ensi, Corveleno, Clementino con sonorità hip hop, reggae,
funk ma anche esperimenti e largo spazio alla musica sempre su testi
impegnati.
Terminata la conferenza, i Kalafro Sound Power hanno urlato la propria «rivoluzione» dal palco allestito in piazza Moro. A seguire spazio alle rime di Raige, rapper piemontese idolo dei più giovani, ed ai beat di DJ Tayone, autore delle basi di rappers come Clementino o Marracash.
Merito ancora una volta, dunque, a “I
Malavoglia” che hanno cercato, con la manifestazione di ieri, unendo
arte e musica, divertimento e riflessione, di risvegliare le coscienze
dei cassanesi, dei più giovani e non, per portare un messaggio forte e
chiaro contro la `ndrangheta, ma per estensione contro ogni forma di
malavita organizzata, sia essa mafia o sacra corona unita o camorra. E,
ancora una volta, gli artisti saliti sul palco, hanno dimostrato che la
musica italiana si impegna affinché il messaggio entri forte nella testa
della gente, affinché si prenda coscienza che, se si vuole, le cose si
possono cambiare... basta cambiare mentalità.
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